La Commissione europea presenta oggi un’iniziativa volta a estendere l’elenco dei reati previsti dall’UE all’incitamento all’odio e ai reati generati dall’odio, come annunciato dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2020.

L’incitamento all’odio e i reati generati dall’odio sono fortemente aumentati in Europa divenendo un fenomeno particolarmente grave e preoccupante, sia offline che online. Per affrontare questa sfida che riguarda tutta l’UE, occorre un’azione comune dell’UE. Attualmente, però, manca una base giuridica per configurare l’incitamento all’odio e i reati generati dall’odio come reati a livello dell’UE. È necessario ampliare l’attuale elenco dei reati previsti dall’UE che figura nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) per stabilire norme minime comuni relative alla definizione dei reati e delle sanzioni applicabili in tutti gli Stati membri dell’Unione. L’iniziativa odierna costituisce il primo passo nel processo di ampliamento di tale elenco. In seguito gli Stati membri dovranno approvare l’iniziativa, prima che la Commissione possa presentare una proposta legislativa. 

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “In Europa non c’è posto per l’odio: è contrario ai nostri valori e principi fondamentali. L’UE deve intervenire per fare in modo che in tutti i paesi europei l’odio sia punibile allo stesso modo.”

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha dichiarato: “Oggi e in futuro, dobbiamo reagire con decisione ai problemi creati in tutta l’UE dall’incitamento all’odio e dai reati generati dall’odio. L’iniziativa odierna costituisce un passo importante per rispondere a livello europeo a queste minacce al pluralismo e all’inclusività. Non permetteremo che questo fenomeno indebolisca le nostre democrazie.”

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